
Mi sono sempre piaciuti un sacco gli aeroporti.
Ma tipo così tanto, che ogni volta che ci metto piede mi immagino tutte quelle scene dei film in cui lei parte e lui corre a riprendersela perché si è reso conto di essere stato un coglione a lasciarla andare.
Credo che sia la cosa più romantica e diabetica che possa esistere al mondo, e non perché sia smielata, ma perché racchiude dentro tutto quell’amore e quel coraggio che non tutti possono vantarsi di avere.
Mi è capitato qualche volta, di rimanere ferma davanti al gate e girarmi verso qualcuno che non è mai arrivato, e poi dopo anni vederlo tornare e pentirsene, perché in fin dei conti, di me ne esiste solo una.
E così ho deciso che è questo che voglio: qualcuno che si renda conto che una città sembri stretta e desolata solamente perché io non ci vivo più, che una casa sembri vuota anche quando è piena di un sacco di persone ma alla fine manco sempre io, che tutto ciò che ha intorno non ha più lo stesso sapore per è con me che le cose più stupide prendevano colore.
Che ne so del tipo che gli manca la carbonara, ma quella di @tommasofusari, che non mi veniva mai uguale alla precedente, perché io non sono Tommaso e soprattutto perché lui mi distraeva e mi voleva spogliare sul bancone della cucina mentre salutava la vicina che poteva vederci; o che so, gli manca quando prendeva una macchina più grossa e ogni volta gli chiedevo “Posso guidarla???”, e le mie gambe si agitavano sotto al sedile come se tutte le volte fosse la mattina di Natale; oppure ancora che quelle mezze maniche con la gorgonzola e i dadini di cotto non sembrano più così buone, perché magari a nessuna piaceranno come piacevano a me. Qualcuno che non riesca a sostituirmi così facilmente, nemmeno un po’, nemmeno niente.
Qualcuno che abbia il coraggio di correre fino a qui e dirmi che in qualsiasi posto io vada, verrà con me o sarà qui ad aspettare che torni, perché sarò sempre io il suo posto.
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