Se potessimo schioccare le dita per dimenticare le persone, lo faremmo tutti. Chi più, chi meno, abbiamo avuto tutti qualcuno che in alcuni momenti della nostra vita avremmo voluto far sparire con uno schiocco di dita.
Una volta l’ho fatto, vi giuro, ho schioccato le dita insieme a mia cugina e alla mia migliore amica, e ho detto a voce alta davanti ad un chupito “schiocco le dita e lui sparisce”.
Non ha funzionato, non è sparito. Ho solo fatto finta che non esistesse. E fare finta non è la stessa cosa.
Così ho fatto con le persone a cui ho detto mille volte “te ne devi andare” e loro mille e una volta sono tornate, perché tutte le volte ho sempre lasciato la porta aperta, che tanto lo sapevo che sarebbero tornate.
“L’hai vista la luna stasera?”
No, non l’ho vista stanotte la luna, non sono uscita a cercarla. Preferisco di gran lunga alzare gli occhi quando voglio trovarla e lei è lì a sorprendermi. Non sono mai andata a cercare niente, nella mia vita, ho sempre preferito farmi stupire.
Un po’ come ho lasciato fare a te quando ti ho conosciuto.
Mi facevo stupire, ma mai afferrare.
Mi facevo trovare, ma non potevo mai rimanere.
E quante volte mi sono sentita dire “Che aspetti a fare?” Già, che aspettavo a fare, se tu con me hai sempre perso e neanche ora te ne rendi conto?
Che aspettavo a fare se ancora oggi non riesci a guardare cosa non va dentro di te e non in me?
Che aspettavo a fare un cuore che non batteva e non batte nemmeno ora?
Ad una certa, io mi stanco pure di immaginare gli asini che volano, e io di immaginazione ne ho fin troppa.
Ad una certa, si allineano pure i pianeti e il sole e la luna, e tu rimani comunque un posto vuoto.
Ad una certa, non mi importa più se hai il sorriso più bello del mondo, perché io mi sono stancata di aspettarlo.
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