
Roma è sempre stata quella città per me piena di ispirazione e malinconia.
Tornare questo weekend a camminare sui Sampietrini è stato qualcosa di magico.
Mi chiedo sempre come si possa avere un luogo nel cuore, quando ce ne sono altri mille là fuori ad attenderci.
E io altri mille posti lì ho pure visti ma nessuno è come Roma.
Nessuna città riesce a regalarmi lo stesso tramonto e le stesse sensazioni.
Quelle sfumature di viola e arancione che rendono ogni angolo della città unico e indimenticabile.
Se dovessi scegliere un luogo in cui svegliarmi e voler fare colazione, sarebbe di sicuro questo. Svegliarmi e dire "andiamo a far colazione al Colosseo" oppure "andiamo a far aperitivo a Castel Sant'Angelo" oppure ancora "facciamo un giro a Trastevere" sarebbe per me un sogno.
Ma da abitante di un'isola, Roma è anche una città frenetica e grande per una persona abituata a percorrere pochi chilometri per raggiungere l'altro lato della città.
Non mi dispiacerebbe comunque fare quel tragitto in macchina con le canzoni tristi a tutto volume.
Quando mi chiedete chi sono, non saprei proprio dirvelo.
Sono un insieme di controsensi e fragilità nascoste dietro un tramonto di una grande città.
Sono uno strato sopra l'altro di cui non si può mai scoprire cosa c'è realmente sotto e questo spesso mi fa sentire al sicuro.
Mi fa sentire una cosa difficile da capire, che in pochi riescono a decifrare e mi va bene così.
Mi va bene perché questa sono io.
Una mezzaluna che non mostra mai tutta se stessa.
Solo chi è meritevole potrà vedere la mia luna piena.
- @adessoscrivo
Vi abbraccio,
Ilaria
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