Come utilizzare i segni e la punteggiatura nei discorsi?
Diversi sono i modi in cui troviamo lo stile dei discorsi nei libri e nei testi.
Ogni casa editrice, ad esempio, ha il proprio.
Ma noi quali dobbiamo utilizzare?
Esistono tre varianti per indicare i discorsi diretti.
Non c'è un metodo giusto e uno sbagliato.
Ognuno di questi che vediamo ora è corretto.
1. Le mie preferite sono le caporali « ... » che sono le più utilizzate e quelle che differenziano meglio un discorso dal resto del testo.
2. Poi abbiamo le virgolette alte " ... " che se utilizzate per i discorsi ci limitano a non poterle utilizzare per le citazioni.
3. E infine il trattino lungo – di cui abbiamo già parlato in precedenza.
Qualche esempio:
«Non esco.»
"Non esco."
– Non esco.
lo di solito preferisco le caporali ma nella nuova edizione di Resta con me (in uscita il 30 giugno) ho fatto due scelte diverse nello stesso testo, perché ho voluto dividere la realtà dai pensieri/ricordi.
Come utilizziamo invece la punteggiatura?
Quando il discorso diretto è isolato la punteggiatura andrebbe all'interno. Al contrario, se il discorso è all'interno di una frase, va messa all'esterno.
Es: «Non esco», disse Marco.
Marco disse: "Non esco"
Non esco – disse Marco.
Perché ho scritto andrebbe?
Perché a seconda delle norme editoriali scelte la punteggiatura può cambiare.
Es: «Non esco».
«Non esco.»
Come anche:
«Non esco», disse Marco.
«Non esco» disse Marco.
Qual è quindi il modo giusto per i segni e la punteggiatura nei discorsi diretti?
Non esiste una scelta giusta.
La cosa più importante è che qualsiasi scelta tu prenda è bene che la segua per tutto il testo. Cambiarla sarebbe un grave errore.
E tu quali norme editoriali utilizzi?
A presto
Ilaria
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