
Si dice che le prime volte non si scordano mai, e questa per me sarà una di quelle che porterò per sempre nel cuore.
La prima volta al Salone del libro come autrice e come ospite è stata una delle esperienze più bella della mia vita finora.
Ho cercato di vivermi l’evento senza programmare nulla, come se fossi lì per scoprirlo e nient’altro.
La cosa più bella è stata incontrare le persone che sento da lontano, conoscerne di nuove, abbracciare chi stimo e sento più vicino a me.
Questo è stato il Salone per me.
Il salone siete stati voi.♥️
Grazie a chi ha condiviso tutto questo con me, in particolar modo a Gaia (@grebxy) perché senza di lei non sarebbe stato lo stesso♥️
Maggio ha portato via con sé la malinconia di non poter incontrare più spesso tutte quelle persone, ma conto di presenziare ai prossimi eventi, anche se, come avrete visto in uno dei miei ultimi post, per me non è stato semplice trovare il coraggio di lanciarmi fuori dai social.
Era un post che sarebbe dovuto rimanere su TikTok. E avrei potuto lasciarlo lì, per quelle poche persone che lo hanno visto e hanno capito… Ma il problema è che qui dentro le persone che mi seguono dovrebbero anche conoscere chi sono, il perché delle mie scelte e il perché della mia persona.
Perché io non ho un carattere facile, gestibile, noioso.
Io sono quella persona che diffida da tutti ma se hai bisogno ti dà il cuore, e negli ultimi anni ho smesso di fare anche questo perché le persone sono abituate a prendere ma mai a restituire.
E io sono sempre stata abituata a prendere anche il peggio di chi mi stava intorno. Ad avere sempre gli occhi puntati addosso perché non ho le gambe così lunghe da non sentirmi diversa.
E dietro i social per me era molto semplice tenere tutto questo lontano da me. Lontano dalla mia sensibilità, lontano dal ricordo di chi mi ha sempre fatto sentire sbagliata.
I social mi hanno regalato la possibilità di mostrare la mia persona senza essere guardata come hanno sempre fatto tutti. Così come la scrittura.
E non sono bastate le persone che di questo me ne hanno fatto un pregio, perché sono sempre stata puffetta, piccolina, nanetta, nanita, Polly Pocket e via dicendo…
Non sempre basta la persona che ti ama proprio perché sei così, perché per tutta la vita ti sei sentita diversa e hai passato notti intere a sperare di svegliarti con dieci centimetri di gambe in più. Anche se il tuo fisico è sempre stato “perfetto”, sottopeso sì, ma mai sovrappeso, e quindi dovevo andare bene così.
Venire agli eventi è stato prendere tutto questo e metterlo da parte.
Quindi se vi sto raccontando tutto ciò è perché voglio che sappiate che per me non è stato facile, che i vostri problemi li capisco, che quando vi sentite umiliate sono la prima persona a capire tutto ciò, e se non lo faccio vedere è soltanto perché ho imparato a trasformare quel dolore in forza. E a volte ancora sogno di svegliarmi un po’ più alta, ma forse non sarei la stessa e quindi va bene così. Ci vedremo ai prossimi eventi, con nuovi libri e più voglia di conoscere tutti quelli a cui tengo.🫶
Per il momento continuo a scrivere e a lavorare sui vostri libri, che mi emozionano ogni giorno di più.
Voi come state?
Se avete bisogno di parlare mi trovate sempre qui, o in direct su Instagram/TikTok.
Ci sentiamo al prossimo aggiornamento!
Vi abbraccio
Ilaria
Comentarios